Museo del Risorgimento “Leonessa d’Italia”, Brescia
Che cos’è, e che significato ha oggi il Risorgimento?
La conoscenza profonda e la comprensione del Risorgimento sono requisiti fondamentali per la costruzione di un solido pensiero critico, indispensabile a orientarsi nel presente e a sviluppare una piena cittadinanza. Il rinnovato Museo del Risorgimento Leonessa d’Italia di Brescia propone una narrazione che restituisce la complessità della storia e i meccanismi di sedimentazione della memoria, favorendo la pluralità e contrastando la tendenza alle opposizioni identitarie. Il Risorgimento è un periodo quanto mai complesso della storia italiana. Nel progettare l’ordinamento del Museo, abbiamo raccontato il Risorgimento come un intreccio di moti rivoluzionari, tenaci manifestazioni di consenso e dissenso, guerre e ricostruzioni, nel quale si articolarono una molteplicità di ideali in grado di animare persone più o meno giovani, visioni, progetti e modelli politici. Questo processo politico-culturale ha condotto alla costituzione dello Stato-nazione italiano, caratterizzato da indipendenza e ordinamenti politici in cui la sovranità appartiene a cittadine e cittadini.
Perché gli oggetti concessi in esposizione sono rappresentativi del Risorgimento oggi? Qual è il loro potere evocativo e testimoniale oggi?
I reperti selezionati per questa mostra documentano l’impegno della municipalità bresciana e della cittadinanza nel raccogliere e rendere fruibili, a partire dagli ultimi decenni del XIX secolo, “le memorie dei nostri entusiasmi, dei nostri dolori, di ciò che abbiamo operato, di ciò che più nobilmente abbiamo amato”. I due oggetti, esposti nel 1887 all’interno del primo allestimento museale, hanno avuto un ruolo determinante nella costruzione della memoria di fatti e personaggi risorgimentali, in particolare in relazione alla figura di Tito Speri, protagonista delle Dieci Giornate. La pistola ha contribuito a cristallizzare l’immagine del più celebre patriota bresciano come coraggioso uomo d’azione e animatore dell’insurrezione.
La sella usata da Garibaldi nelle lotte rivoluzionarie in Sud America testimonia non solo alcuni degli episodi caratteristici dell’epopea dell’eroe dei due mondi, ma anche il fenomeno legato alla proliferazione di cimeli e immagini che ne fece una vera e propria icona popolare. La sella appartenne a Tito Speri, che a quanto risulta la collocò accanto al suo letto come una vera reliquia laica. In questi due oggetti si è depositata quindi un’articolata stratificazione di significati, che li rende utili attivatori di riflessioni sugli ideali, sulla memoria e sulla sua trasmissione.
Gli altri contributi della mostra
Museo Nazionale del Risorgimento Italiano
Museo del Risorgimento, Civici Musei di Udine
Fondazione Camillo Cavour, Santena
Domus Mazziniana, Pisa
Società Siciliana per la Storia Patria – Museo del Risorgimento, Palermo
Società Napoletana di Storia Patria, Napoli
Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento, Genova
Comune di Catanzaro – Palazzo de’ Nobili, Catanzaro
Musei Garibaldini, Compendio Garibaldino di Caprera, Direzione Regionale Musei Nazionali della Sardegna
Museo Civico del Risorgimento di Bologna
Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento, Milano