Rileggere il Risorgimento. Torino / Italia: 1884-2024

Comune di Catanzaro – Palazzo de’ Nobili, Catanzaro

Che cos’è, e che significato ha oggi il Risorgimento?

Ricostruire e rafforzare la coesione nazionale nel nostro Paese. Questo vuol dire per un sindaco, oggi, rifarsi al Risorgimento: una stagione non certo priva di contraddizioni, ma segnata dalla volontà di allargare la partecipazione alla vita politica, di riformare gli antichi stati, abbattendo i vecchi modelli assolutisti e guardando alla costruzione di un moderno stato unitario. La necessità delle riforme nel nostro presente non può confliggere, tuttavia, con l’importanza irrinunciabile del valore della solidarietà nazionale e della libertà dei cittadini che è connessa all’esercizio di uguali diritti in tutto il territorio. La nostra Repubblica e la nostra Costituzione sono figlie del Risorgimento, le cui tracce sono riemerse nella Resistenza e nella lotta di Liberazione. Quegli stessi principi liberali possono oggi accompagnarci nella costruzione della casa comune europea e verso una società più aperta, più tollerante, più giusta.

Nicola Fiorita, Sindaco della Città di Catanzaro

Perché l’oggetto concesso in esposizione è rappresentativo del Risorgimento oggi? Qual è il suo potere evocativo e testimoniale oggi?

Carlo Sanseverino, sindaco di Catanzaro nel 1885-86, barone, deputato moderato nel parlamento italiano e poi senatore, è qui ritratto dal pittore calabrese garibaldino Andrea Cefaly senior, patriota nel Quarantotto, deputato militante dell’Estrema Sinistra storica dal 1875 al 1880, uno dei più significativi e impegnati artisti dell’Ottocento napoletano. Quest’opera, che campeggia nella galleria dei sindaci all’interno della Sala Concerti di Palazzo De Nobili, sede del Comune di Catanzaro, rappresenta la stagione del Risorgimento Italiano in Calabria e dei primi decenni dell’Unificazione, coniugando le biografie di due personalità di diversi schieramenti politici, ma accomunate dalla fede nel progetto di un’Italia unita e moderna e sensibili ai bisogni delle province rappresentate. I due personaggi, in verità, erano legati anche da vincolo di parentela, poiché il figlio di Cefaly, Raimondo, aveva sposato la figlia di Carlo Sanseverino, Caterina. Curiosamente, si può notare che il dipinto è ospitato nel palazzo in cui, prima che diventasse sede del Comune di Catanzaro (1863), visse la famiglia De Nobili. Nel 1822 la giovane Rachele De Nobili pianse, in quella stessa sala, l’assassinio del suo amato Saverio Marincola, ucciso dai fratelli di lei poiché appartenente a famiglia avversaria sul fronte politico: i De Nobili, infatti, erano stati filo-napoleonici, i Marincola filo-borbonici. I tre fratelli accusati di omicidio fuggirono a Corfù e anni dopo denunciarono la partenza della spedizione dei fratelli Bandiera verso il Regno delle Due Sicilie (1844), sperando in una grazia. Per converso, il ritratto di Sanseverino, dipinto da Cefaly, sembra quasi suggerire che, all’indomani dell’Unificazione nazionale, diversamente che nel passato, le contrapposizioni politiche non potessero più ostacolare il nascere e consolidarsi di relazioni personali e sentimenti in ambito familiare, contribuendo a sanare antichi contrasti in seno alle comunità locali.

Salvatore Bullotta, Capo di Gabinetto della Città di Catanzaro