Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento, Genova
Che cos’è, e che significato ha oggi il Risorgimento?
Il Risorgimento è molto più di un capitolo di storia: rappresenta il processo di costruzione della nostra identità nazionale. Fu un momento di grande coraggio, in cui figure straordinarie dei suoi protagonisti come Mazzini, Garibaldi e Cavour immaginarono un’Italia unita e democratica, un sogno che allora sembrava quasi irrealizzabile. Fu un momento che coinvolse una grande quantità di persone comuni, soprattutto di giovani, che non esitarono a sacrificare le proprie vite, a volte comode e agiate, per un ideale da perseguire e un progetto da realizzare. Oggi, rileggere il Risorgimento significa non solo onorare il passato, ma anche riflettere su quanto quegli ideali siano ancora attuali e fondamentali per la nostra coesione sociale e per affrontare le sfide del presente. Rileggere il Risorgimento significa guardarlo con uno sguardo critico, riconoscendo non solo i suoi successi, ma anche le tante istanze irrisolte, e comprendere come quelle dinamiche continuino a influenzare la nostra realtà attuale.
Andreana Serra, Responsabile | Polo Storia e Memoria cittadina, Istituto Mazziniano-Museo del Risorgimento, Genova
Perché gli oggetti concessi in esposizione sono rappresentativi del Risorgimento oggi? Qual è il loro potere evocativo e testimoniale oggi?
Il plaid che in punto di morte ha coperto Carlo Cattaneo (1869) e Giuseppe Mazzini (1872) – ma, imprecisamente, è stato tramandato che abbia avvolto anche il corpo di Maurizio Quadrio (1876) – è protagonista di una “carriera” simbolica, singolare e ancora attuale, nel corso della quale un oggetto di uso quotidiano – un semplice plaid, appunto – è diventato cimelio, quindi reliquia laica “per contatto” col corpo dei due massimi teorici del Risorgimento repubblicano, fino all’iperbole di Pietro Barbera che sul ‘Marzocco’, nel 1915, arriverà a definirlo bandiera e a paragonarlo, nientemeno che, al Tricolore. Tipico maud in lana delle Lowlands scozzesi, lo sciallo dopo la morte di Cattaneo è passato, probabilmente attraverso Sara Nathan, a Mazzini; quindi, è stato raccolto e conservato da Agostino Bertani – che vi ha fatto ricamare in seta la scritta ancora oggi ben leggibile – e da questi lasciato ad Adriano Lemmi, i cui eredi, nel 1928, lo hanno donato al Comune di Genova che, dal 1934, lo conserva presso l’Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento.
Massimo Angelini, Conservatore | Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento, Genova
Gli altri contributi della mostra
Museo Nazionale del Risorgimento Italiano
Museo del Risorgimento, Civici Musei di Udine
Fondazione Camillo Cavour, Santena
Domus Mazziniana, Pisa
Società Siciliana per la Storia Patria – Museo del Risorgimento, Palermo
Società Napoletana di Storia Patria, Napoli
Comune di Catanzaro – Palazzo de’ Nobili, Catanzaro
Musei Garibaldini, Compendio Garibaldino di Caprera, Direzione Regionale Musei Nazionali della Sardegna
Museo del Risorgimento “Leonessa d’Italia”, Brescia
Museo Civico del Risorgimento di Bologna
Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento, Milano