Rileggere il Risorgimento. Torino / Italia: 1884-2024

Museo Nazionale del Risorgimento Italiano

Che cos’è, e che significato ha oggi il Risorgimento?

Il Risorgimento si colloca all’interno dei grandi movimenti di nazionalità europei, dai quali attinge in buona parte ideali ed obiettivi. Si tratta di un processo di rinascita, di rigenerazione politica e civile della penisola che, non senza contraddizioni e conflitti, grazie al contributo di intellettuali, pensatori moderati e democratici, giovani volontari, soldati, re, uomini e donne celebri accanto a una moltitudine rimasta nell’anonimato, attraverso riforme, battaglie, rivoluzioni, accordi diplomatici e importanti conquiste, come quelle della Costituzione, della rappresentanza politica, della libertà di stampa, della laicità dello stato, riuscì a creare una nazione indipendente, unita e liberale: il Regno d’Italia. Si tratta di un passato che ci riguarda, che va conosciuto con senso critico e accolto, per vagliare i limiti del processo di unificazione e trattenere oggi gli ideali di libertà, condivisione e coraggio che stanno alla origine del nostro paese.

Perché l’oggetto/oggetti dati in esposizione sono rappresentativi del Risorgimento oggi? Qual è il loro potere evocativo e testimoniale oggi?

Quella che vediamo è la teca dei cimeli di Vittorio Emanuele II, il primo Re d’Italia. Si tratta di un simbolo importante, poiché rappresenta il nucleo fondativo del Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Morto il Re, nel 1878, il suo corpo viene tumulato nel Pantheon a Roma, ormai capitale del Regno d’Italia, e non nella Basilica di Superga, dove erano sepolti gli altri antenati del casato e come desiderato dai torinesi. Così, il nuovo Re, Umberto I, in segno di risarcimento morale e di riconoscenza per la città simbolo della dinastia sabauda e del legame nutrito verso la prima capitale del Regno, donò a Torino i cimeli del padre. L’offerta generò l’idea di creare un Museo della storia nazionale. Ci vollero anni, ma intanto il Tempio del Risorgimento nell’Esposizione del 1884 rappresentò un’anteprima dell’allestimento, al centro del quale, nel cosiddetto salone dei plebisciti, ai piedi di una statua di re Vittorio fu posta proprio questa teca, a simboleggiare l’azione sinergica della monarchia e del popolo che, attraverso il suffragio universale l’aveva legittimata a governare il paese. Oggi, per noi, la teca con i cimeli rimane il simbolo fondativo della nostra istituzione museale e un ponte materiale e ideale con la memoria storica della nostra nazione.

Alessandro Bollo, Direttore | Museo Nazionale del Risorgimento Italiano